A Catanzaro il Convegno “Salute-comunità-partecipazione” organizzato da Federsanità ANCI Calabria

Federsanità

Da Federsanità Anci Calabria

Si è svolto il 10 luglio a Catanzaro presso la cittadella della Regione Calabria, il convegno organizzato da Federsanità ANCI Calabria e la SISS Società italiana di Sociologia per la Salute, con il patrocinio della presidenza della giunta e del consiglio regionale, dal titolo “Salute-comunità-partecipazione LA CALABRIA DI FRONTE ALLE OPPORTUNITÀ DEL PNRR PER UNA NUOVA IDEA DI SALUTE”.

L’impatto della pandemia in Calabria ha evidenziato l’urgenza di procedere ad un radicale ammodernamento dell’organizzazione dei servizi per la salute dei cittadini. In particolare si avverte la necessità di fare tesoro delle esperienze positive vissute, nei lunghi mesi dell’emergenza sanitaria, durante i quali abbiamo sperimentato il ruolo e l’importanza della comunità. Luogo in cui si sviluppano relazioni e forme di collaborazione tra tutte le risorse presenti: famiglie, Comuni, associazioni di volontariato, enti non profit, scuole, parrocchie, cittadini. Ripensare all’idea di salute, intesa nella sua globalità, a partire dalla persona e dalla comunità, in cui questa vive e lavora, è diventata oggi una priorità capace di mettere in atto un percorso sociologico virtuoso dai molteplici benefici sociali ed economici.

L’importante opera di ri-costruzione e di innovazione dell’offerta dei servizi di cura della salute dei cittadini, messa in atto dalla regione Calabria, deve concentrare attenzioni e risorse non solo sulla costruzione di nuove strutture e sull’acquisto di moderne tecnologie.

È necessario riservare la giusta attenzione allo sviluppo ed alla condivisione di un nuovo pensiero organizzativo capace di valorizzare risorse, talenti ed esperienze, specie quelle ad alto contenuto innovativo, già in atto nella nostra regione. La Calabria, anche con il giusto impiego delle opportunità del PNRR dedicate alla salute, può diventare nei prossimi anni una regione pilota nel campo delle politiche dell’integrazione socio-sanitaria, attivare nuovi servizi, creare nuova e qualificata occupazione, elevare la qualità di vita dei calabresi.

Con questo incipit sono stati aperti i lavori del convegno.

Giusi Princi Vice presidente della Giunta Regionale ha portato un saluto istituzionale e si è soffermata su quanto si stia cercando di far cambiare passo alla sanità calabrese finora fanalino di coda dell’Italia, cominciando da un dialogo fra tutte le parti interessate. Il convegno diviso in quattro panel ha avuto il via trattando di ISTITUZIONI E PROFESSIONI PER L’INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA, relatori per questo panel: Pino Varacalli- Presidente Federsanità Anci Calabria, che ha sottolineato l’importanza del DL 229 ovvero quello in cui si sancisce la necessità di istituire la conferenza di programmazione sanitaria e sociosanitaria composta dai presidenti delle conferenze dei sindaci, dai rappresentanti delle associazioni delle Autonomie locali, dall’ANCI, così come approvato dalla LR del 2004. un tema importantissimo su cui come Federsanità si cerca sempre di essere presenti ed attivi è quello della prevenzione.

Dedicando più attenzione alla prevenzione dice Varacalli anche in termini economici, oltreché sociali, si possono ottenere risultati eccellenti.

Giuseppe Greco – Direttore Inps Calabria con tutti i progetti INPS e le loro refluenze sui cittadini e sulle loro vite e Rocco Di Santo – Presidente SISS (Società Italiana Sociologi della Salute) importante la sua sottolineatura di dover dotare di un ordine professionale i sociologi, importante figura di perno fra chi cura e chi amministra, ma purtroppo non ancora capita nella sua completezza necessaria soprattutto oggi dove si sta cercando di cambiare il concetto di salute mutuandolo in benessere.

È così che si trasla la discussione aprendo il secondo panel sulle ESPERIENZE DI WELFARE GENERATIVO, ospiti don Giacomo Panizza – Fondatore Comunità Progetto Sud, esempio di come l’interazione pubblico/privato talvolta non è da demonizzare e Franco Caccia – Dirigente sociologo – Resp.le U.O. Servizi Sociali Asp di Catanzaro il quale ha imperniato il suo intervento sull’urgenza di ripensare all’idea di salute, partendo dalla persona e dalla comunità in cui questa vive e lavora ridefinendo le priorità, ridisegnando strutture e risorse, processi, relazioni e metodologie per la realizzazione di percorsi di cura con la più ampia integrazione tra tutte le risorse presenti ed/o attivabili in ogni comunità.

Il terzo panel, LE NUOVE SCELTE DEI SERVIZI SANITARI ha portato al tavolo Ernesto Esposito – Sub Commissario il quale ha annunciato che nella nuova rete ospedaliera, è prevista la riapertura di Trebisacce, Praia a Mare e Cariati, ma la cosa più importante ha sottolineato, è che si ha la necessità di creare le nuove strutture sul territorio attraverso le case di comunità e gli ospedali territoriali. Il sub commissario si è soffermato anche sul tema della integrazione con il socio-sanitario che , ha spiegato essere una delle grandi sfide. E continuando a parlare di sfide ecco che interviene Lucia Di Furia – Direttore Generale ASP Reggio Calabria, che aiutata da slide esplicative ha spiegato il suo progetto di rilancio, fatto da un’organizzazione capillare e sinergica fra Ub, Spok, case della comunità e territorio una sfida enorme che le auguriamo possa essere completata, come con grande caparbietà, non solo è riuscita a chiudere il bilancio.

Il quarto ed ultimo panel NUOVO WELFARE E RUOLO DEI COMUNI IN CALABRIA da la parola agli altri attori della sanità ovvero i sindaci Maria Limardo – Sindaco di Vibo Valentia e Presidente Conferenza Sindaci ASP VV e Simone Puccio – Sindaco di Botricello e Componente del Consiglio Regionale Anci Calabria.

Interessante il cambio del punto di vista , i sindaci infatti hanno il contatto con il territorio e questo talvolta ha delle richieste ben precise soprattutto se si tratta di aree interne, forte è dunque la sinergia con i sociologi e gli assistenti sociali trait d’union fra le parti.

Per entrambi i sindaci, vi è grande fiducia e speranza in un possibile cambio di passo, avallato nell’intervento conclusivo del Presidente del consiglio Regionale Filippo Mancuso che ha auspicato per la Calabria di diventare finalmente una regione “normale” , laddove la normalità possa intendersi l’abbandono delle patologie di cui soffre la regione.