di Tiziana Frittelli e Marzia Sandroni
Aggiornamenti continui, risposte semplici ed immediate, notizie certe. Chi c’era al desk, sulle strade, in giro per gli Ospedali quando tutto il Paese era in lockdown? Chi sono gli impalpabili protagonisti che quotidianamente garantiscono al cittadino vicinanza, trasparenza, correttezza dell’informazione e, quindi, veicolano la fiducia nelle Istituzioni?
Giornalisti, comunicatori, social media manager: questa è la schiera di professionisti del Servizio Sanitario Nazionale, pubblico, ma non solo, che affianca Direzioni strategiche e colleghi nella risposta ai bisogni di salute delle comunità.
Ma non lo fanno da soli. Perché chi si occupa di comunicazione, e lo fa per definizione, mette in comune saperi, valori, professionalità, integrando la sanità che fanno le strutture sanitarie con la salute, quella che le Istituzioni fanno insieme e che produce risultati se costruita fianco a fianco con i Comuni, la Scuola, il Terzo settore, la Comunità. E’ quella che crea valore se radicata nei territori, anche attraverso l’advocacy e la potenza pervasiva dei media.
Questo è l’ecosistema che Federsanità, in collaborazione con PA Social, ha chiamato a raccolta il 4 e 5 marzo a Roma per gli Stati Generali della Comunicazione per la Salute. Obiettivo mettere a fuoco un argomento delicatissimo e prezioso con le sue mille sfaccettature. Una “bomba ad orologeria” che, a seconda di come è gestita, può disinnescare situazioni anche difficili, o farle esplodere.
Un mestiere delicato quello dei professionisti della comunicazione per la salute che richiede competenza, rigore e passione per l’umano. Perché la comunicazione passa dall’ascolto e dal rispetto dell’altro: della sua fragilità, delle sue paure, del suo contesto socio culturale, del suo livello di scolarizzazione e quindi di comprensione. Tutte variabili che chi si occupa di comunicazione deve conoscere e considerare per costruire messaggi e campagne efficaci. Per contribuire, a suo modo, alla sostenibilità dell’intero sistema dei servizi di assistenza e cura della persona.
L’informazione è, infatti, anche un determinante di salute. Si ammala di più, chi meno accede alle cure: una persona ben informata ha un approccio proattivo ai servizi e positivo al personale sanitario. Tema importante anche nel contrasto alle aggressioni. Favorisce l’equità d’accesso alle cure: uno dei principali tarli del nostro tempo.
Solo se impareremo, insieme, l’importanza della comunicazione per la salute, potremmo contribuire alla salvaguardia del nostro SSN, uno dei beni più preziosi del nostro Paese. Se sapremo comunicarlo, in ogni occasione, sarà più facile in ogni sede riuscire a difenderlo.