Entro il 2060 si prevede che il numero di cittadini europei con età superiore a 65 anni aumenti da 88 a 152 milioni, con una popolazione anziana doppia di quella dei minori entro i 15 anni.
Le malattie croniche (come lo scompenso cardiaco, l’insufficienza respiratoria, i disturbi del sonno, il diabete, l’obesità, la depressione, la demenza, l’ipertensione), colpiscono l’80% delle persone oltre i 65 anni e spesso si verificano contemporaneamente. La co-morbosità è associata anche ad un declino di molti aspetti della salute, come la qualità della vita, la mobilità, la capacità funzionale, con un conseguente aumento di stress psicologico, ospedalizzazioni, uso delle risorse sanitarie e mortalità. Gran parte dei problemi causati dalle malattie croniche sono prevenibili agendo su fattori di rischio comuni, come tabacco, alcol, alimentazione e attività fisica, insieme con la promozione della salute e con l’empowerment.
Il PNC ha avuto un’implementazione appropriata nella gestione della cronicità regionale? La cronicità richiede la cooperazione di specialisti di discipline sanitarie diverse in grado di saper gestire percorsi di presa in carico e gestione dei pazienti. Le attività dell’assistenza alla cronicità devono essere compatibili con le risorse economiche, umane e strutturali che il Sistema Sanitario Nazionale mette a disposizione. La multidisciplinareità favorisce un approccio unitario centrato sulla persona favorendo una migliore organizzazione dei servizi.
La cronicità coinvolge le famiglie e il contesto sociale in cui il malato cronico deve vivere. L’obiettivo è quello di consentire una qualità di vita che rispetti sempre la dignità della persona, al di là delle condizioni socio-economiche, realizzando equità di accesso e di assistenza a tutti i cittadini. Le direzioni sanitarie devono assumere ruoli manageriali e strategie organizzative nuovi in grado di soddisfare i bisogni di salute del cittadino che si rivolge all’azienda sanitaria e rispettare vincoli economici che spesso mettono a dura prova la scienza e la coscienza
degli operatori sanitari.
L’evento evidenzierà lo status quo attraverso l’analisi di alcuni ambiti di gestione della cronicità da un punto di vista clinico-organizzativo per evidenziare gli elementi di governance utili a favorire un sistema efficace per i pazienti cronici.