Torna l’appuntamento con la Conferenza Nazionale GIMBE: i riflettori restano puntati sull’inderogabile necessità di scelte politiche coraggiose per risolvere la grave crisi di sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) che, lentamente ma inesorabilmente, sta erodendo il diritto costituzionale alla tutela della salute. Un diritto fondamentale che, nel silenzio assordante dei Governi che si succedono, si sta trasformando in un privilegio per pochi, lasciando indietro le persone più fragili e svantaggiate, in particolare nel Meridione.
Il 5° Rapporto GIMBE sul SSN, infatti, ha documentato un netto peggioramento dello “stato di salute” del SSN. Da un lato le “patologie” di cui era affetto prima dello scoppio dell’emergenza COVID-19 sono ben lungi dall’essere “guarite”, dall’altro la pandemia lo ha ulteriormente indebolito: ritardo nell’erogazione delle prestazioni sanitarie, emergenza di nuovi bisogni di salute (long COVID, salute mentale) e, soprattutto, impatto sul personale sanitario, in termini sia di depauperamento che di demotivazione professionale.
Tuttavia al contempo il SSN si trova oggi di fronte ad un’irripetibile occasione di svolta: le sfide della trasformazione digitale e dell’approccio One Health incrociano le grandi opportunità offerte dal PNRR. E al fine di centrare i due obiettivi chiave della Missione 6, ovvero ridurre le diseguaglianze regionali ed ottenere il massimo ritorno di salute dalle risorse investite, è necessario predisporre adeguate contromisure per fronteggiare le criticità che ostacolano l’attuazione del PNRR, in particolare la riorganizzazione dell’assistenza territoriale secondo quanto previsto dal DM 77/2022.