Un modello di emergenza-urgenza che, puntando all’eccellenza, tenga conto della valorizzazione dei professionisti e della sostenibilità del sistema. E’ questa la prospettiva emersa dall’incontro “Emergenza-urgenza nella sanità: le prospettive” che si è svolto presso la Sala del Refettorio della Camera dei Deputati e promosso da Federsanità, Unione italiana forense, Rivista giuridica Ius et Salus e Lion Club International. All’incontro è intervenuto anche il Capo della segreteria tecnica del Ministero della Salute, Marco Mattei.
“E’ un tema di grande importanza per il Servizio sanitario nazionale – ha detto il Ministro della Salute Orazio Schillaci nel messaggio di saluto – l’attenzione nei confronti di tutto il personale sanitario e socio-sanitario impegnato in prima linea è massima. Abbiamo varato un primo pacchetto di misure e incentivi per rafforzare l’organico del personale sanitario nell’emergenza-urgenza, per rendere più attrattivo il lavoro nei reparti di pronto soccorso e contrastare gli episodi di violenza e aggressione verso gli operatori sanitari, con l’obiettivo di una riorganizzazione complessiva di tutto il nostro Servizio sanitario”.
I lavori sono stati aperti dalla Presidente di Federsanità Tiziana Frittelli, Dg dell’AO San Giovanni Addolorata di Roma: “per avviare una compiuta riflessione sul tema del sovraffollamento dei nostri pronto soccorso e della carenza dei medici d’emergenza, particolarmente sentito nelle province e nei piccoli centri, si deve tener conto delle trasformazioni socio-economiche della popolazione che a questo si rivolge. È tempo di scelte. La pandemia da Covid ha rappresentato una sfida senza precedenti per il sistema sanitario italiano, perché ha messo a dura prova la nostra capacità di risposta e adattamento. Ne siamo usciti insieme. Ma ora, più che mai – ha sottolineato Tiziana Frittelli – è necessario un reale sviluppo della sanità territoriale attraverso gli strumenti previsti dal DM77 e dal Pon Gov cronicità e una linea di azione per recuperare finanziamenti adeguati e una risalente carente programmazione delle risorse umane necessarie perché il problema dell’area emergenza urgenza nasce sempre fuori dell’area stessa con la mancanza di una appropriata presa in carico territoriale. Occorrono inoltre strumenti pe recuperare la demotivazione dei nostri professionisti”.