Il decreto sostegni prevede che i danneggiati da vaccinazione contro il Covid verranno risarciti dallo Stato, nel caso abbiano riportato lesioni o infermità, dalle quali sia derivata una menomazione permanente della integrità psico-fisica, a causa della vaccinazione anti Sars-CoV2 raccomandata dall’autorità sanitaria italiana. Lo strumento non è nuovo, essendo già previsto per le altre vaccinazioni e per i danni da sangue infetto, ma, in questa fase pandemica, rappresenta una modalità di sanità solidale e pacificatrice, auspicata da tempo da Federsanità quale modalità di intervento in ambito di situazioni nelle quali non sia facile o possibile accertare una vera e propria colpa, come avviene nelle ipotesi pandemiche, o, ad esempio, in alcuni danni da infezioni nosocomiali.
Orientarsi verso un sistema “no fault”, con ristoro di tipo indennitario, anche per ipotesi ulteriori rispetto ai vaccini, aprirebbe una strada che esalta il valore della solidarietà sociale e l’importanza di una rinnovata alleanza tra paziente e SSN, insita nella mediazione tra il fondamentale interesse all’adeguato ristoro delle vittime e quello, altrettanto fondamentale, di mantenere vivo e solido il Servizio Sanitario Nazionale.