Dopo la notte di disordini e aggressioni violente che hanno sconvolto la capitale in molti hanno espresso la propria solidarietà alle strutture oggetto di aggressione, la sede centrale della CGIL devastata e il Pronto soccorso dell’Umberto I. “Piena solidarietà a Maurizio Landini e alla CGIL. L’assalto e la devastazione della sede nazionale del sindacato costituiscono un grave attacco alla democrazia, della quale i sindacati sono presidio”. Così il Presidente della Federazione degli Ordini dei Medici (Fnomceo), Filippo Anelli, all’indomani dei violenti disordini a Roma e mentre è in corso l’assemblea generale della CGIL.
“Un attacco gravissimo e senza precedenti, se non negli anni più bui della nostra storia – prosegue Anelli -. Una violenza inedita e da non sottovalutare, messa in atto da chi invoca la libertà e si avventa contro le istituzioni che tale libertà sorvegliano e custodiscono”.
“Nel nostro ordinamento i sindacati sono posti a tutela dei diritti costituzionalmente protetti dei lavoratori e dei cittadini – continua Anelli -. Per la Costituzione, infatti, il lavoro è un principio, fondamento della stessa Repubblica, è un diritto, è un dovere. È presupposto e garanzia della salute, dell’integrità fisica, dello sviluppo morale della personalità. Cieca, dunque, è quella società che rivolge la sua rabbia cannibale contro chi tutela i suoi stessi diritti”.
“Come Ordini dei Medici, che lo Stato pone a garanzia proprio dei diritti fondamentali alla salute, all’uguaglianza, siamo vicini senza se e senza ma alla CGIL e a tutte le organizzazioni sindacali – conclude Anelli -. Siamo pronti a condividere ogni iniziativa utile in difesa della democrazia. Siamo disponibili a incontrarci, nel nome di quei valori civili e sociali sui quali i padri costituzionali hanno costruito la nostra Repubblica, di quel bilanciamento di diritti e di doveri sul quale si regge la nostra libertà”.
Il pensiero di Antonio Magi, presidente dell’Omceo Roma, è andato ai sanitari del Pronto Soccorso dell’Umberto I, oggetto di un’aggressione compiuta da alcuni no-vax la notte scorsa: “Vedere delle persone che aggrediscono gli operatori sanitari non è degno di un Paese civile. Voglio esprimere la solidarietà e la vicinanza dell’Ordine dei medici di Roma ai colleghi e agli infermieri dell’Umberto I. Della violenza sui sanitari se ne parla da tempo, ma questo fatto è di una gravità estrema”.
“Chiediamo da tempo che vi siano dei punti presidio della Polizia nei Pronto soccorso, che ora sono abbandonati a loro stessi, mentre una volta erano in tutte le aree di emergenza degli ospedali – segnala Magi -. Serve riportare la vigilanza, mettere in sicurezza le persone che lavorano presso l’ospedale e anche coloro che vi accedono. Prenderemo tutte le iniziative del caso per contrastare questo fenomeno- annuncia il presidente dell’Omceo Roma- per dare maggiore sicurezza agli operatori sanitari. È il momento di istituire un tavolo per discutere come farlo al più presto, con le istituzioni nazionali e regionali”.
“A breve sentirò l’assessore Alessio D’Amato – spiega quindi Magi – per conoscere quali prese di posizione assumerà la Regione Lazio sulle violenze nei confronti degli operatori sanitari”.
L’Aniarti, Associazione Nazionale Infermieri di Area Critica quindi, “nell’apprendere i recenti drammatici sviluppi delle manifestazioni “no green pass” del 10 Ottobre 2021, esprime rammarico e preoccupazione per gli eventi di violenza che hanno riguardato il Pronto Soccorso del Policlinico Umberto I di Roma, struttura in prima linea contro il Covid sin da Febbraio dello scorso anno. Tutta la solidarietà dell’associazione va alla collega ferita, a tutti gli operatori sanitari e all’utenza presente nella struttura e coinvolta in questi esecrabili comportamenti. Encomiabile il comportamento dei colleghi che hanno proseguito il loro lavoro di assistenza nonostante le minacce e le aggressioni tutelando la salute, fondamentale diritto come sancito dalla Costituzione”.
“Aniarti – proseguono dall’Associazione – manifesta tutto il suo disappunto verso una situazione sfociata in questi accadimenti nonostante, dall’inizio della pandemia, gli Infermieri e tutti i professionisti ed operatori della salute stanno garantendo il diritto alla salute a tutti i cittadini. Non possiamo restare in silenzio di fronte all’arrogante violenza di alcuni individui, che con le loro azioni mettono a repentaglio la sicurezza di professionisti che stanno svolgendo il proprio lavoro. Chiediamo con forza a tutte le istituzioni, di garantire la sicurezza di chi è in prima linea senza mai essersi tirato indietro ed ai cittadini, di continuare nel supporto e mantenere la fiducia nei confronti degli Infermieri”.
Anche la FNO TSRM e PSTRP “esprime solidarietà e vicinanza agli operatori sanitari dell’ospedale Umberto I di Roma fatti oggetto di una vile aggressione e alle organizzazioni sindacali messe sotto assedio durante la manifestazione. Quanto accaduto è inammissibile e ingiustificabile, tutte le forme di violenza vanno censurate con fermezza da parte delle Istituzioni e di ogni forza democratica”.
“Un gesto intollerabile quello che ha coinvolto il Pronto Soccorso del Policlinico Umberto I. La violenza – ha dichiarato Tiziana Frittelli dg dell’Ao San Giovanni di Roma – colpisce per l’ennesima volta i nostri operatori e i nostri medici che tutti i giorni con dedizione lavorano incessantemente a tutela della salute di tutti. Tutte le strutture del Ssn stanno garantendo assistenza e cura senza mai tirarsi indietro, nemmeno davanti alla violenza inaudita contro il diritto alla salute. Quindi a loro va il nostro grazie ancora più forte”.
“In particolare voglio ringraziare da parte di tutta la direzione strategica il pronto soccorso del San Giovanni, gli infermieri, i medici e tutti gli operatori, che per tutta la notte hanno supportato l’assistenza dei feriti della manifestazione ‘no green pass’ che ieri pomeriggio ha devastato il centro storico di Roma. Sono immagini aberranti quelle a cui abbiamo assistito e che denotato un corto circuito culturale perché le azioni violente senza alcun freno contro una struttura sanitaria sono non solo aberranti ma da condannare senza se e senza ma”, aggiunge ancora Frittelli.
La visita di D’Amato
“Un attacco inaudito ed intollerabile che ha coinvolto il Pronto Soccorso del Policlinico Umberto I, dove ieri notte, medici ed infermieri sono stati costretti a sigillare i locali per arginare la pressione violenta dei manifestanti arrivati a decine. Ho voluto ringraziare questa mattina le nostre operatrici e i nostri operatori per il coraggio e la dedizione, non hanno fatto un passo indietro contro i violenti ed hanno sempre garantito l’assistenza. Il bilancio purtroppo parla di due operatori sanitari feriti, una infermiera ha ricevuto una bottiglia in testa e due agenti feriti. È intollerabile, giù le mani dal personale sanitario!”.
Lo dice l’Assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato che questa mattina accompagnato dal direttore generale del Policlinico Umberto I, Fabrizio d’ Alba e Francesco Pugliese Direttore del DEA, il ha visitato il Pronto soccorso e incontrato gli operatori in servizio dopo la denuncia di quanto accaduto ieri dopo le manifestazioni quando uno dei fermati è stato portato in Pronto soccorso per accertamenti dato lo stato di visibile alterazione mostrato.
La persona in stato di fermo domani sarà processata per direttissima. Durante il triage, l’uomo ha insultato e aggredito, non solo verbalmente alcuni operatori sanitari e il personale di vigilanza.
Contemporaneamente all’esterno del Pronto Soccorso si erano radunati almeno 30/40 manifestanti violenti che hanno preso di mira con urla e slogan gli operatori sanitari. “L’intervento della Celere ha evitato che la situazione degenerasse anche se i violenti entranti di forza nell’ area Accoglienza hanno in tutti i modi impaurito e minacciati i presenti. Tutti gli operatori sanitari – ai quali va il più grande sostegno e vicinanza – per aver saputo fronteggiare anche questa situazione, dopo quasi venti mesi di lavoro in prima linea contro il Covid – hanno comunque garantito il loro servizio, nonostante il clima di paura ed intimidazione imposto dai manifestanti che sono stati poi allontanati dalla celere che ha presidiato l’ospedale per tutta la notte” conclude il direttore d’Alba.