Salvare il paziente ma anche il Ssn. L’esperienza del “Poliambulatorio multimediale della cronicità” della Asl3 Liguria 

Federsanità

Gentile Direttore,
la carenza di personale e la mancanza di un finanziamento adeguato sono gli elementi che meglio caratterizzano lo stato attuale del Servizio Sanitario Nazionale e, a cascata, di quello regionale. In Italia i problemi delle liste di attesa e dei Pronto Soccorso rappresentano le reali spinosità, che in gran parte sono correlate all’età media avanzata dei pazienti, circostanza particolarmente sentita in Liguria in quanto regione più vecchia d’Europa; a tutto ciò va ad aggiungersi la gestione dei pazienti cronici (diabete, cardiopatie etc.), che, in mancanza di un adeguato filtro a livello territoriale, contribuisce a creare un mix esplosivo. Non sfugge infatti che oltre i 2/3 delle richieste ambulatoriali riguardino anziani o cronici così come oltre il 40% degli accessi al Pronto Soccorso riguarda i pazienti over 65, che per la maggior parte non godono di un welfare certamente brillante.

Resta evidente che la soluzione a queste difficoltà necessita di un decisivo intervento a livello centrale, che ponga rimedio ai tanti errori di programmazione che negli anni si sono susseguiti, e di una profonda rivalutazione dei CCN e dei profili professionali sanitari. Riflessioni certamente adeguate in prospettiva ma ritengo che il problema sia oggi. Il sistema, infatti, per far fronte alle gravi criticità non può aspettare e deve agire in tempo reale, efficientando urgentemente le risorse e utilizzando la tecnologia disponibile.
Fondamentale è diminuire i costi a carico del Servizio Sanitario Regionale e del cittadino stesso sia in termini di impegno economico per ricorso a prestazioni a pagamento, sia in termini di tempo sottratto all’anziano e ai familiari per fruire dei percorsi di prenotazione ed esecuzione della prestazione. Come? Avvalendosi di capacità riorganizzative, in Asl3 messe a punto grazie a una importante esperienza declinata nel tempo su un territorio assai complesso, e contestualmente, utilizzando in maniera “spinta” la telemedicina.

Si tratta di un vero cambiamento dell’organizzazione in cui la telemedicina non rimane un servizio isolato e settoriale clinico diagnostico (come applicato oggi seppur lodevolmente nella maggior parte del nostro paese), ma diventa il tessuto connettivo dell’assetto organizzativo.

Da questi presupposti parte in Asl3 il primo Poliambulatorio multimediale della cronicità (PMC) ubicato presso Casa di Comunità nel levante cittadino (Recco), realtà che stiamo progressivamente estendendo a tutti i Distretti Sociosanitari di ASL3. L’Ambulatorio si rivolge agli over 65 con più patologie, le stesse che rappresentano per l’MMG un indubbio problema gestionale e che a causa del quale troppo spesso si ricorre al Pronto Soccorso.

L’Ambulatorio PMC costituisce così per il Medico di Medicina Generale un nuovo riferimento per un supporto decisivo nella gestione del paziente anziano mantenendolo nel luogo ideale di cura: il proprio domicilio. Oltre al Medico curante anche l’infermiere di comunità e i servizi sociali possono proporre l’invio all’Ambulatorio per un intervento sociosanitario globale.

La presa in carico del paziente avviene tramite triage che, a seconda della problematica riscontrata, invia all’assistente sociale, all’infermiere di processo o al Medico.
I sanitari hanno a disposizione le più moderne tecnologie di prossimità per analisi sangue, ECG, spirometria, e, se del caso, tele-visita e tele-consulto con i diversi specialisti al fine di ottenere una valutazione completa dello stato sociosanitario della persona.

Considerato che i pazienti over 65, con 3 o più patologie, che accedono al PS con codici colore minori sono numerosi (nel 2023 a titolo di esempio sono stati 39.575), ne deriva che se a questo numero applichiamo un costo di 339 euro per il semplice accesso, abbiamo una spesa annua di 13.348 milioni. Se al semplice accesso segue anche un ricovero (circa il 20% del totale), con un tempo di ricovero medio di circa dieci giorni, si avrà una ulteriore spesa di oltre 39milioni Euro, per un totale di quasi 53 milioni di Euro all’anno.

L’obiettivo quindi non è solo quello di evitare al paziente di abbandonare il territorio e il domicilio, ma anche di evitare lunghe attese in Pronto Soccorso e i successivi probabili ricoveri che spesso trovano più una giustificazione nella sfera sociosanitaria più che in quella solo sanitaria. A ciò si associano risparmi sociali molto importanti senza contare quelli derivanti dall’ottimizzazione dell’impiego di medici e infermieri che saranno in condizioni di assicurare all’anziano una migliore qualità di vita all’interno del proprio domicilio.

E sono proprio gli evidenti risultati del primo periodo di attività del PMC di Recco che ci hanno convinto a ritenere fondamentale l’estensione della progettualità a tutte le Case di Comunità distribuite nei sei distretti di ASL3; il potenziamento delle attività della Geriatria Territoriale sarà rivolto anche alla messa in funzione dei nuovi Ambulatori Multimediali già inaugurati presso le Case della Comunità di Struppa e Voltri e di quelli che prossimamente verranno inaugurati. Queste strutture rappresenteranno uno snodo significativo della rete di assistenza territoriale che si posiziona trasversalmente ai setting ospedalieri e territoriali e che permetterà in un prossimo futuro di ridurre gli accessi impropri al pronto soccorso, l’esecuzione di accertamenti inappropriati e il ricorso alla polifarmacoterapia.

Luigi Carlo Bottaro
Presidente Federsanità Liguria e Vicepresidente nazionale
Direttore Generale ASL3 Genova