Sosto (vicepresidente vicario): “unire innovazione tecnologica e responsabilità etica”
“Lo sviluppo dell’intelligenza artificiale (IA) rappresenta una delle frontiere più promettenti e discusse nell’ambito dell’assistenza sanitaria. E’ una risorsa cruciale per il futuro della sanità, ma richiede un approccio equilibrato che unisca innovazione tecnologica e responsabilità etica”. Così Gennaro Sosto, dg Asl Salerno e vice presidente vicario di Federsanità, nel corso della sessione “Le tecnologie avanzate e l’intelligenza artificiale per una nuova governance delle aziende sanitarie” oggi al 19esimo Forum Risk Management in corso ad Arezzo.
“Come sostiene giustamente il teologo francescano tra i massimi esperti mondiali sull’IA, Paolo Benanti, per quanto riguarda l’intelligenza artificiale, siamo di fronte ad una rivoluzione come quella della stampa, elevata al quadrato e, aggiungo io, soprattutto in sanità. L’ampia diffusione di questa tecnologia nei software di uso quotidiano, inclusi quelli degli smartphone, ha portato i professionisti del settore a chiedersi quale sia il reale impatto dell’IA nella pratica medica. L’IA – ha sottolineato Gennaro Sosto dg Asl Salerno e vice presidente vicario di Federsanità – non sostituisce l’esperienza umana, ma la integra, offrendo diagnosi più accurate, trattamenti personalizzati e una gestione ottimizzata delle risorse sanitarie che va incontro alla realizzazione di una reale prossimità ai pazienti”.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha già riconosciuto l’importanza di regolamentare l’uso dell’IA con il documento Ethics and Governance of Artificial Intelligence for Health, evidenziando come questa tecnologia sia destinata a diventare un elemento chiave nei sistemi sanitari. “L’IA è particolarmente utile nella diagnostica, dove, grazie all’analisi di milioni di casi, può suggerire approfondimenti utili al medico. Tuttavia, esistono criticità, come l’aumento dei falsi positivi, che sottolineano l’importanza dell’esperienza clinica – ha spiegato – per interpretare correttamente i risultati e utilizzare l’IA come strumento di supporto”.
Tra i campi più adatti all’applicazione dell’IA vi sono il Pronto soccorso (PS) e la somministrazione delle terapie ospedaliere: in PS, l’IA può migliorare il triage basato su protocolli e linee guida, supportando la gestione dei pazienti in base alla gravità dei casi e alle risorse disponibili. Ad esempio, un sistema intelligente può ottimizzare l’assegnazione dei pazienti alle postazioni e ridurre i tempi di attesa combinando dati storici su consulenze ed esami diagnostici. Questo permette di ridurre i tempi complessivi di permanenza in ospedale.
“Nonostante i benefici evidenti, restano sfide significative da affrontare per integrare l’IA nel Servizio sanitario nazionale. Tra queste – ha detto Sosto – vi sono la protezione dei dati sensibili dei pazienti, la necessità di formare adeguatamente il personale sanitario e l’elaborazione di un quadro normativo chiaro. Superare queste difficoltà è fondamentale per garantire che l’IA non solo renda più efficienti gli ospedali, ma migliori concretamente la qualità della presa in carico dei pazienti”.
Hanno partecipato, tra gli altri, alla sessione, portando le esperienze realizzate nelle proprie aziende: Angelo Aliquò Direttore Generale AO San Camillo Forlanini, Roma, Maria Capalbo Direttore Generale INRCA IRCCS Ancona, Chiara Seazzu Direttore Generale AOU Cagliari, Giorgio Giulio Santonocito Direttore Generale AOU Gaetano Martino, Messina, Giuseppe Drago Direttore Generale ASP Ragusa, Salvatore Emanuele Giuffrida Direttore Generale AO Cannizzaro Catania, Nicoletta Natalini Direttore Generale AST Ascoli Piceno, Pietro Girardi Direttore Generale Ulss 5 Polesana, Angelo Penna Direttore Generale ASL Novara, Flavio Sensi Direttore Generale ASL 1 Sassari, Chiara Serpieri Direttore Generale ASL VCO – Verbano Cusio Ossola, Antonio Lorenzo Spano Direttore Generale AOU Sassari, Giuseppe Spera Direttore Generale AOR San Carlo, Potenza, Mario Zappia Direttore Generale ASP Enna.
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