ANZIANI: FEDERSANITA’, EMERGENZA SOLITUDINE. NEL 2042 BEN 5,8 MILIONI DI PERSONE SOLE AVRANNO OLTRE 65 ANNI. UNA CRESCITA DEL 42% IN 20 ANNI 

Federsanità

Ad evidenziarlo Giovanni Iacono, vice presidente vicario di Federsanità, e Giuseppe Napoli,
Presidente di Federsanità Anci Fvg, nel corso degli Stati generali dell’Invecchiamento attivo

Roma 2 ottobre 2024 – “Quella dell’invecchiamento attivo è la vera sfida di oggi, che risponde
non solo ad un’esigenza della collettività, sul piano socio economico e culturale, ma anche a un
bisogno specifico degli individui che chiedono di poter essere sempre più attivi in terza età e, per
questo, di aggiungere qualità della vita agli anni per non subire una condizione di solitudine”. È
quanto ha affermato il vice presidente vicario di Federsanità, Giovanni Iacono, intervenendo
all’evento Stati Generali dell’Invecchiamento Attivo, giunti alla terza edizione e dedicati
quest’anno a “Longevità: conquista, rischi e opportunità” organizzati a Roma dall’Alleanza Happy
Ageing.


“Negli anni le previsioni Istat – ha illustrato Iacono – mostrano uno scenario in cui l’incidenza di
ultrasessantacinquenni, nel complesso delle famiglie unipersonali, crescerà in modalità così
rilevante da rappresentare un potenziale campanello di allarme legato alla fragilità di questi
soggetti, che in molti casi necessiteranno di cure e sostegno. Tra le persone che vivono sole si
prevede che, nel 2042, 5,8 milioni avranno oltre 65 anni, con una crescita del 42% rispetto al
2022”. Quindi come far fronte alle sfide che l’invecchiamento della popolazione ci pone davanti?
Per Federsanità bisogna utilizzare un approccio integrato, implementare la ricerca in particolare
sulla fisiopatologia dell’invecchiamento e sulle conseguenze della disabilità a lungo termine di
alcune patologie, magari riuscendo ad identificare anche delle popolazioni a rischio sul cui fare
degli interventi preventivi mirati. Questo insieme alla promozione di uno stile di vita attivo e sano
così come, per esempio, l’implementazione delle vaccinazioni per gli anziani, mettendo in atto
politiche di prevenzione e sanitarie che garantiscano un accesso universale alle cure e un accesso
anche maggiore alle stesse, implementando i servizi di assistenza sul territorio.
“In questo contesto – ha aggiunto Giuseppe Napoli, presidente di Federsanità Anci Fvg, uno dei
contributor del Libro Bianco presentato da Happy Ageing – il Comune diventa soggetto
determinante e di prossimità che con i Dipartimenti di Prevenzione e Riabilitazione delle Azienda
sanitarie in collaborazione con le Direzioni regionali Salute, insieme agli Ambiti sociosanitari, anche
tramite le Federsanità ANCI regionali e le Università, dovrebbero svolgere un ruolo di garanzia e
coordinamento delle iniziative per l’attivazione e frequentazione dei percorsi di attività fisica. In tal
modo verrebbe data garanzia di qualità sia per gli utenti che per la comunità. Nel Libro Bianco – ha
sottolineato Napoli – abbiamo testimoniato l’efficacia di tale approccio di coordinamento da
parte dei sistemi sanitari, portando come modello l’esperienza regionale del Friuli Venezia Giulia
in attuazione del “Piano Regionale della Prevenzione 2021-2025”.

La prossima sfida sarà sull’aderenza terapeutica. Una sfida puramente sanitaria, ma con ricadute
sociali di enorme portata. Per Federsanità il processo di invecchiamento è caratterizzato da un
elevato livello di complessità che rende la cura degli anziani e in particolare l’uso di farmaci in
questa popolazione un compito impegnativo. Se guardiamo ai dati ISTAT – che indicano lo stato di
salute e le patologie croniche e quelli relativi al consumo dei farmaci nelle diverse fasce di età –
lo stato di solitudine degli over 65 renderà ancora più complicata l’assunzione degli stessi, a
causa di deficit cognitivi o di disabilità, rendendo il tema dell’aderenza terapeutica non solo di
natura medica, ma anche sociale che dovrà prevedere un’azione coordinata da parte dei
professionisti della salute e di tutta la rete di presa in carico sul territorio”.