Integrazione socio sanitaria: terza tappa ad Ancona del tour dell’osservatorio Federsanità-Anci-Agenas

Federsanità

L’Inrca di Ancona ha promosso la terza stazione regionale di confronto e discussione con il focus sullo sviluppo dell’integrazione socio sanitaria del paziente anziano. L’assessore Saltamartini: “Punti Salute e progetti di longevità attiva per una popolazione che invecchi bene”

Fa tappa nelle Marche, presso l’INRCA di Ancona, l’Osservatorio delle buone pratiche di integrazione socio sanitaria (OISS) – promosso da Federsanità, Anci e Agenas – per un percorso che sta attraversando le regioni italiane per mettere in dialogo sindaci, direttori generali delle aziende sanitarie, terzo settore, mondo accademico. Stazioni regionali di confronto e discussione sulle più significative pratiche di integrazione in atto tra le aziende sanitarie e le amministrazioni comunali sui territori con una duplice finalità: da un lato favorire il confronto tecnico tra gruppi di esperti e dall’altro alimentare il dibattito pubblico tramite i protagonisti delle azioni locali messe in campo in materia di integrazione.

In particolare il “Laboratorio multi regionale per lo sviluppo dell’integrazione socio sanitaria del paziente anziano”, organizzato oggi 14 dicembre da Inrca in collaborazione con Regione Marche, Agenas, e Federsanità, ha focalizzato il confronto sui progetti operativi e attuati sul territorio per favorire buone pratiche di presa in carico sanitaria e sociale delle persone più fragili.

“Crediamo che il modello di prossimità sia il futuro della sanità di un Paese la cui popolazione – ha commentato il direttore generale dell’Inrca, Maria Capalbo – va verso un progressivo invecchiamento generale. Ciò incide, ovviamente, sull’aumento di determinate patologie. A noi interessa l’invecchiamento che riesca a mantenere la qualità della vita delle persone e che la rete dei servizi sia capillare sul territorio. Attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie e dell’innovazione tutto questo sarà sempre più possibile e già da oggi vediamo i primi esempi”.

In Italia gli anziani sopra i 65 anni sono 14 milioni. “Di questi 4,2 vivono da soli e molti, quasi un 30%, nelle ultime 4 settimane non hanno avuto un contatto sociale. Noi dobbiamo investire sugli ultimi 30 anni di vita – ha sottolineato Francesco Enrichens di Agenas – con Federsanità e Anci stiamo lavorando per l’emersione delle buone pratiche e le Marche sicuramente ne hanno diverse da proporre. L’obiettivo è lavorare nel socio sanitario perché è necessario fondare una comunità di pratica che permetta l’implementazione della sanità territoriale in un unicum con gli ospedali e l’emergenza-urgenza. Agenas si pone come la sede comune di questa comunità di pratica che è anche l’eredità del Pon Gov Ict e Cronicità, i cui contenuti saranno anche a disposizione del Portale della Trasparenza del PNRR, gestito da Agenas in collaborazione con le Regioni”. Secondo Domenico Scibetta, presidente di Federsanità Anci Veneto e project leader di OISS“le Marche sono una regione molto vivace nella progettualità e per questo che abbiamo fatto tappa qui la nostra terza tappa per far emergere le migliori esperienze d’Italia, renderle evidenti, individuare elementi di forza per essere di supporto alle politiche nazionali dell’integrazione sociosanitaria. Sul piano tecnico i Laboratori funzionano per cicli successivi di attività. A partire dalla lettura dei contributi raccolti nella banca dati dell’Osservatorio viene, infatti, individuato un tema di particolare rilievo per quell’ambito regionale. Il tema è, quindi, posto in discussione presso un gruppo selezionato e concordato di esperti della rete regionale del servizio sanitario e dal mondo degli enti locali, evidenziando infine gli elementi di scalabilità e replicabilità delle esperienze che sono state focalizzate nella discussione”.

Quattro i progetti che sono stati presentati e che nascono proprio all’interno dell’Istituto: dai Punti Salute recentemente inaugurati nelle Marche alla telemedicina, dall’invecchiamento attivo all’inclusione sociale. “Nelle Marche, nei mesi scorsi, sono stati inaugurati due Punti Salute – Acquasanta Terme in provincia di Ascoli Piceno e Appignano in provincia di Macerata – in grado di dare a piccole comunità territoriali – ha detto la dg Capalbo – una finestra aperta su servizi elettrocardiogramma, holter cardiaco e pressorio, spirometria, visite ed esami specifici con professionisti a disposizione attraverso la tele-refertazione”. C’è poi il progetto Marea che prevede la presa in carico del paziente affetto da malattia renale avanzata da un punto di vista multidisciplinare con nefrologo, dietista, psicologo e assistente sociale che collaborano per migliorarne la qualità della vita e consentire, dove possibile, la terapia domiciliare. Un approccio multidisciplinare introdotto anche in contesto di Accettazione Geriatrica d’urgenza dove, in determinate condizioni e circostanze, il lavoro dell’assistente sociale e dello psicologo per l’attivazione di un percorso di ammissione “protetta”, migliora gli esiti del paziente anziano.

“Dobbiamo porci come obiettivo quello di rispondere ai bisogni quotidiani di una società che invecchia: con i Punti Salute vogliamo ridurre gli accessi impropri in pronto soccorso, abbattere le liste di attesa e alleggerire la domanda sul sistema ospedaliero – ha sottolineato il vice presidente della Regione Marche e Assessore alla Sanità Filippo Saltamartini – senza dimenticare la presa in carico delle cronicità, ma indispensabili sono anche i progetti di longevità attiva per avere cittadini che invecchiano bene e in buona salute. In questa direzione vanno anche gli investimenti del PNRR: potenziamento dei servizi di prossimità e invecchiamento attivo”.

E l’approccio innovativo è alla base anche dei progetti di longevità attiva. Inrca, ad esempio, partecipa al gruppo operativo di Agricoltura Sociale Marche grazie al quale 143 anziani autosufficienti, di età da 65 a 87 anni, hanno preso parte ad attività di tipo occupazionale inerenti orticoltura, socializzazione e altre attività in aziende agricole riscontrando un aumento del benessere percepito, del senso di autostima e un miglioramento di alcune abilità fisiche. Sono solo alcuni degli ambiti di lavoro dell’lnrca: ricerca e buone pratiche potenzialmente replicabili in tutte le strutture sanitarie d’Italia, soprattutto alla luce di un progressivo invecchiamento della popolazione che, secondo l’Istituto Superiore di Sanità, nel 2050 sarà composta per oltre un terzo da ultra 65enni.

“Obiettivo di OISS è contribuire allo sviluppo del tema rispetto ai quadri di cambiamento e di evoluzione portati dalle principali normative e tendenze nazionali soprattutto alla luce della riforma del Servizio Sanitario Nazionale con un’azione sistematica di raccolta e diffusione di esperienze sull’integrazione, con l’esplicita finalità di supportare la costruzione di compiute politiche nazionali in campo sociosanitario. Non si tratta della solita ricognizione delle migliori esperienze – ha spiegato Michelangelo Caiolfa coordinatore scientifico di OISS – al contrario si tratta di far emergere le esperienze diffuse per farle parlare della loro storia, dei risultati raggiunti insieme ai limiti riscontrati. Soprattutto appare indispensabile mettere in evidenza il quadro delle cesure su cui le esperienze hanno agito e della conoscenza critica che ne può scaturire per alimentare in termini positivi l’innovazione e la trasformazione dei sistemi”.

Ufficio stampa: Teresa Bonacci

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