Sham – gruppo Relyens e Federsanità annunciano il rinnovo della partnership che, negli ultimi cinque anni, le ha viste collaborare per la diffusione della cultura della prevenzione e delle sue best practice. Sono molteplici i progetti promossi in sinergia volti ad incrementare la centralità della gestione del rischio nei processi sanitari. Federsanità è stata, infatti, tra i patrocinatori della prima ricerca quantitativa/qualitativa, realizzata da Sham in collaborazione con il Dipartimento di Management dell’Università di Torino, sulla percezione del rischio informatico della Sanità italiana. Lo studio, effettuato nel 2021, ha coinvolto 68 professionisti sanitari operanti in strutture distribuite su 14 Regioni italiane. Un progetto nazionale, questo, che vedrà ulteriori sviluppi anche nel corso del 2022.
Sempre con il patrocinio di Federsanità, la mutua assicurativa organizza ogni anno il Concorso Risk Management Sham che, nel 2019, ha raccolto e condiviso tra gli ospedali italiani 122 progetti per migliorare la sicurezza delle cure e, nel 2021, si è arricchito di carattere internazionale mettendo a confronto le best practice di 4 Paesi europei. Il progetto presentato dall’IRCCS Fondazione Don Carlo Gnocchi Onlus si è classificato al primo posto in Europa. Per il prossimo triennio la partnership si focalizzerà su un nuovo obiettivo: la quantificazione del progresso nell’ambito sicurezza delle strutture ospedaliere.
“L’attenzione alla sicurezza delle cure è da sempre uno degli elementi cardine del progresso sanitario, prima ancora che la legge n. 24/2017 (più nota come legge Gelli) la elevasse a obiettivo normato per legge – spiegano, infatti, Roberto Ravinale, direttore esecutivo di Sham – gruppo Relyens e Tiziana Frittelli, presidente nazionale di Federsanità – Non c’è dubbio che oggi la sanità sia più sicura e più consapevole della necessità di valutare sotto l’ottica del risk management tutti i processi: clinici, informatici e organizzativi”. Ma la domanda è: Quanto è migliorata la sanità? Quante risorse sono destinate in maniera specifica al risk management? Quanto sono delineate con chiarezza il ruolo e le prerogative dei responsabili della sicurezza? “Ora è arrivato il momento di misurare, secondo criteri scientifici e nell’intero panorama sanitario, gli investimenti strutturali nella gestione del rischio e l’impatto sulla sicurezza delle cure: l’ultimo tassello per consolidare il ruolo del risk management e porlo al centro dei processi decisionali in sanità” conferma Frittelli.
“Questo – aggiunge Ravinale – è l’obiettivo che Sham, in qualità di risk manager e assicuratore della sanità italiana pubblica e privata, persegue da anni attraverso il suo modello mutualistico: un approccio articolato che vede all’attivo diverse attività di ricerca in collaborazione con le più prestigiose università italiane, la condivisione di best practice e i numerosi percorsi di miglioramento proposti all’interno delle strutture sanitarie associate, al fine di incrementare non solo la consapevolezza ma anche l’adozione di strategiche linee di difesa contro i nuovi rischi, nati dal recente progresso informatico-tecnologico”. “Un obiettivo – conclude Frittelli – che coincide perfettamente con l’impegno di Federsanità di sensibilizzare tutte le aziende sanitarie in Italia sul tema della sicurezza delle cure: un argomento che rappresenta il crocevia della sostenibilità e dell’innovazione nel Servizio sanitario nazionale soprattutto in ottica di investimenti PNRR”.