La sfida del Pnrr in sanità non si potrà vincere senza un nuovo piano di reclutamento per il personale

Federsanità

Il mondo del lavoro del SSN è fermo ormai da anni e non potrà vincere la sfida del PNRR senza profondi cambiamenti che dovranno coinvolgere le modalità di reclutamento, soprattutto dei profili tecnici di alta professionalità ad oggi carenti, di adeguata retribuzione, di valorizzazione del merito, anche attraverso percorsi di progressioni di carriera legati alla gestione dei processi complessi

La legge 113 del 6 agosto 2021 ha convertito, con modificazioni, il DL 80/2021 contenente “Misure urgenti per il rafforzamento della capacità amministrativa delle pubbliche amministrazioni funzionale all’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e per l’efficienza della giustizia”.
 
Come già rilevato in precedente intervento (Quanto incide il capitale umano del SSN sulla sfida del PNRR? In Quotidiano Sanità 31 maggio 2021) senza una riforma del lavoro pubblico, a partire dalle modalità di reclutamento, sarà difficile vincere la sfida del PNRR.
 
Il decreto convertito in legge riguarda, in primis, il rafforzamento della capacità amministrativa delle pubbliche amministrazioni, attraverso la definizione delle modalità speciali per il reclutamento per il Pnrr e la previsione di misure organizzative a supporto del sistema di coordinamento, gestione, attuazione, monitoraggio e controllo del Pnrr, ossia le assunzioni a completamento della governance del Piano.
Le pubbliche amministrazioni potranno attingere figure specializzate attraverso il nuovo ‘Portale del reclutamento’, con corsia preferenziale per i professionisti e gli esperti iscritti agli Albi. Il Portale è operativo in modalità sperimentale dal 10 agosto 2021 per l’inserimento dei curricula e sarà successivamente implementato con la pubblicazione dei bandi e degli avvisi di selezione.

Per i contratti di lavoro subordinato a tempo determinato per le assunzioni finalizzate ad interventi previsti dal Pnrr si applica la riforma dei concorsi pubblici contenuta all’art. 10 del DL 44/2021, con la valutazione dei titoli per le figure a elevata specializzazione tecnica e la previsione di una sola prova scritta digitale.

La durata dei contratti sarà di 36 mesi, rinnovabile per una volta e in ogni caso non oltre il 2026. Il rinnovo sarà collegato al raggiungimento degli obiettivi del Piano, intermedi e finali, da parte delle amministrazioni assegnatarie dei progetti. Le modalità di selezione semplificate potranno essere utilizzate anche per le assunzioni a tempo determinato da parte delle amministrazioni non interessate all’attuazione del Pnrr. Le amministrazioni potranno anche attingere dalle graduatorie concorsuali vigenti, anche di concorsi a tempo determinato.

Si prevede una modalità speciale di reclutamento per le “alte specializzazioni”, cioè profili con:
• dottorato di ricerca;
• master universitario di secondo livello;
• laurea magistrale o specialistica ma con esperienze documentate, qualificate e continuative di lavoro subordinato almeno triennali in organismi nazionali, internazionali e dell’Unione europea.

Questi candidati saranno iscritti in un elenco speciale sul nuovo Portale del Reclutamento. Da qui, i profili potranno essere direttamente assunti dalle amministrazioni che necessitano di personale, sulla base della graduatoria e senza ulteriori selezioni.

Le amministrazioni che non volessero attingere dagli elenchi e che ritenessero necessario procedere con propri concorsi rimarranno libere di farlo.
Inoltre, per tutti i professionisti si prevede l’inserimento nel Portale del Reclutamento. Ciascun elenco è suddiviso in sezioni corrispondenti alle diverse professioni e prevede l’indicazione, da parte dell’iscritto, dell’ambito territoriale di disponibilità all’impiego.

Le PA potranno aumentare, fino a raddoppiare, le percentuali oggi previste dalla legge per l’attribuzione di incarichi dirigenziali a soggetti esterni alla PA (ex art.19, comma 6, del d.lgs. 165/2001), ma soltanto per il periodo Pnrr ed esclusivamente per lo svolgimento di compiti strettamente e direttamente funzionali all’attuazione dei progetti. Una quota è riservata ai laureati in discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche.

L’implementazione del Portale e’ la vera novità del provvedimento, rappresentando un punto di accesso alla PA sia per i concorsi pubblici ordinari, sia per le procedure di reclutamento straordinarie legate all’attuazione del Pnrr. Ogni cittadino potrà monitorare i bandi concorsuali delle amministrazioni, inserire il proprio curriculum, inviare la domanda di partecipazione, pagare la tassa attraverso PagoPa e seguire le procedure di selezione dall’avvio alla pubblicazione delle graduatorie finali. Ulteriori funzionalità riguarderanno la gestione di modalità di reclutamento diverse da quelle ordinarie, come i tirocini formativi o le procedure fast track previste dal Pnrr o ancora le esperienze di mobilità tra amministrazioni Ue. Il portale, quindi, sarà una banca dati dei fabbisogni, delle competenze e dei profili del personale pubblico.

Le amministrazioni italiane potranno impostare il reclutamento in base ai propri fabbisogni di competenze, anche attraverso la creazione di skillmatrix (schede per la definizione delle caratteristiche dei profili professionali, delle competenze correlate e delle eventuali esperienze necessarie).
Il 16 luglio 2021 il Ministro per la Pubblica amministrazione ha siglato un Protocollo d’intesa con ProfessionItaliane, l’associazione che unisce la Rete delle professioni tecniche e il Comitato unitario professioni: un universo di circa 1,5 milioni di professionisti iscritti agli Albi.

L’accordo, che avrà un orizzonte temporale di almeno cinque anni, punta a diffondere le opportunità di lavoro nella Pubblica amministrazione, anche attraverso la realizzazione o l’implementazione di piattaforme digitali anagrafiche a disposizione degli iscritti agli Ordini e ai Collegi, collegate al Portale del reclutamento. Analoghe intese saranno siglate anche con le professioni non ordinistiche. Allo stesso modo, è già attiva una partnership con Linkedin, per amplificare le occasioni di lavoro nella PA e raggiungere in maniera mirata i professionisti che lavorano in Italia e nel mondo.

In teoria il decreto si riferisce alle amministrazioni titolari di interventi previsti nel PNRR, ma, di fatto, a parte alcune norme espressamente vigenti per tutto il comparto pubblico (positiva la modifica dell’articolo 35 del dlgs 165/2001 e smi che prevede la possibilità di richiedere, tra i requisiti previsti per specifici profili o livelli di inquadramento di alta specializzazione, il possesso del titolo di dottore di ricerca o del master universitario di secondo livello), la redazione dei singoli articoli e’ indirizzata alle amministrazioni centrali e a quelle espressamente inserite in sede di conversione (come detto, in aggiunta al Ministero della Giustizia, presente fin dalla prima versione, Enti locali, Ministero della Cultura, Ministero della transizione digitale, Coni, Sviluppo Economico, Economia e Finanze, Inail ).

Tuttavia, appare di rilievo l’articolo 9, che demanda ad un DPCM il riparto delle risorse del Fondo di rotazione per l’attuazione del Next generation Eu-Italia, nel limite di 165 milioni di euro complessivi per gli anni 2021-2024, da destinare agli incarichi di collaborazione a professionisti ed esperti che gli enti territoriali (quindi anche le regioni) attiveranno per il supporto ai procedimenti amministrativi connessi all’attuazione del PNRR. Inoltre, le disposizioni previste dall’articolo 1 (Modalità speciali per il reclutamento del personale e il conferimento di incarichi professionali per l’attuazione del PNRR da parte delle amministrazioni pubbliche) costituiscono princìpi fondamentali ai sensi del l’articolo 117, terzo comma, della Costituzione, relativamente alla legislazione concorrente regionale. Trattasi di una opportunita’ che le regioni, e con esse gli enti del SSN, non possono non cogliere.

Il mondo del lavoro del SSN è fermo ormai da anni e non potrà vincere la sfida del PNRR senza profondi cambiamenti che dovranno coinvolgere le modalità di reclutamento, soprattutto dei profili tecnici di alta professionalità ad oggi carenti (informatici, esperti di transizione digitale, di intelligenza artificiale, data manager, projet manager, esperti di progettazione europea), di adeguata retribuzione, di valorizzazione del merito, anche attraverso percorsi di progressioni di carriera legati alla gestione dei processi complessi. Quindi occorrono nuove modalità di reclutamento e il coraggio di innovative piattaforme per gli imminenti rinnovi contrattuali.