Secondo il Piano nazionale di prevenzione vaccinale (PNPV), la categoria dei gruppi di popolazione a rischio per patologia è costituita da individui che presentano determinate caratteristiche e particolari condizioni morbose:
che li espongono ad un maggior rischio di contrarre malattie infettive, spesso foriere di complicanze gravi che pongono il paziente a rischio di vita. Per questo, il PNPV fornisce un elenco dettagliato delle condizioni di salute per le quali risulta indicata l’immunizzazione.
Esempi di intervento preventivo sono il vaccino anti-Herpes Zoster e il vaccino anti-pneumococco per i pazienti anziani e fragili. Per questo, oltre alla fascia d’età dei soggetti di 65 anni, queste due vaccinazioni sono offerte gratuitamente ai soggetti con diabete mellito, patologia cardiovascolare, BPCO, asma e quelli destinati a terapia immunosoppressiva e con immunodepressione. Ma nonostante queste indicazioni e anche se queste vaccinazioni sono state introdotte nei LEA dal 2017 per chiamata attiva e gratuita, le attuali coperture vaccinali risultano ampiamente insoddisfacenti e richiedono una serie di interventi urgenti e ben strutturati. Che prevedono una riorganizzazione del sistema di prevenzione. PNRR E DM77.
Si osserva inoltre la mancanza di indicatori di monitoraggio e controllo sul breve, medio e lungo periodo. In questo senso è giusto porsi la domanda di come le nuove strutture territoriali previste dal PNRR (comprese le farmacie dei servizi) potrebbero essere di supporto ai vari distretti per raggiungere gli obiettivi costruiti dal virtuoso protocollo regionale.
Per questo motivo Federsanità vorrebbe creare l’occasione di incontro per un tavolo di lavoro tecnico che stabilisca come procedere fissando una road-map con obiettivi a breve, medio e lungo termine per ampliare e aggiornare l’attuale offerta vaccinale sull’adulto.
L’incontro è rivolto principalmente e, inizialmente, ai Direttori generali o Sanitari e ai direttori dei Servizi di Igiene e Sanità Pubblica (SISP). Intende mettere in evidenza le esperienze delle diverse aziende sanitarie della Regione e le buone pratiche emerse a seguito della pandemia da Covid-19 (come percorsi multidisciplinari per raggiungere maggiori fasce di popolazione).
Il corso potrebbe essere esteso a tutto il personale dei servizi di igiene e sanità pubblica per un corretto percorso di managerialità nell’ambito della prevenzione.