La salute dei cittadini passa anche attraverso i Lep

Federsanità

di Tiziana Frittelli

Gentile direttore,
il prof. Ettore Jorio su Il Sole24Ore fa una lucida analisi sui Livelli essenziali delle prestazioni (“LEP”), o, meglio, sul percorso di definizione degli stessi affidato al Comitato LEP (“CLEP”), presieduto dal prof. Cassese.

Trattasi di un percorso tra i più importanti dal 2001 in poi, destinato ad avere un enorme impatto sociale, per offrire una misura assistenziale adeguata alla popolazione, soprattutto a quella del Mezzogiorno, in segnato ritardo. Il 12 dicembre, al Senato, Federsanità – Confederazione delle Federsanità Anci regionali presenterà, insieme ad IFEL (Fondazione Finanza Enti Locali di Anci), il rapporto sulla spesa sociale dei Comuni. E’ allarmante constatare come vi sia una perfetta simmetria tra carenza di spesa sociale pro capite e carenza nell’erogazione dei LEA, rilevata dal Nuovo Sistema di Garanzia.

Individuare i LEP significa incidere anche positivamente sulla mobilità passiva che offende e distrugge le economie delle regioni del Sud, con notevoli disagi delle rispettive comunità, costrette a “cambiare casa” ogni qualvolta un loro familiare è in pericolo di vita e non solo.

Il Comitato LEP per la materia salute ha sostanzialmente confermato i LEA definiti con il DPCM 12 gennaio 2017, richiamando, altresì, da un lato, la legge L. 33/2023 con la quale il Parlamento ha delegato il Governo ad individuare i LEP delle persone anziane con appositi decreti delegati, che dovranno intervenire sulla non autosufficienza, e, dall’altro, quanto segnalato dal Ministero della Famiglia sulla necessità di determinare come LEP le prestazioni erogabili a sostegno della natalità e della genitorialità (legge delega Family act n. 32 del 2022).

Il documento del CLEP, mentre conferma la necessità di considerare come LEP tutti i LEA, dichiara esplicitamente che non può essere considerato esaustivo dell’individuazione dei LEP esistenti in ambiti lato sensu collegabili alla salute, oltre quelli già previsti nel citato DPCM del 2017, per la necessità di un maggiore e più accurato approfondimento, nonché con un’attiva collaborazione con il Ministero della Salute e degli altri organismi competenti (Commissione Lea). Inoltre, appare fondamentale la costituzione dell’undicesimo sottogruppo del Comitato LEP che dovrà occuparsi delle materie di competenza esclusiva regionale e non solo, tra le quali l’assistenza sociale. Infatti, ad oggi, il Comitato, secondo il mandato del Ministro Calderoli, ha lavorato solo sui LEP delle materie soggette ad autonomia differenziata. Dovrà intervenire poi il lavoro di valorizzazione dei fabbisogni e costi standard della Commissione tecnica ad hoc costituita.

Sul rapporto tra LEA e LEP sociali non si può più correre il rischio di perdere altro tempo, oltre i 22 anni già persi.

Federsanità è impegnata da sempre su queste tematiche, anche in raccordo con le Anci regionali, per rappresentare le esigenze locali e, soprattutto in questo momento, intende essere attiva sui territori per proseguire e intensificare un dibattito integrato in grado di contribuire a fare della sanità di oggi la tutela reale del sistema di salute e benessere di domani.

Tiziana Frittelli