Scompenso cardiaco. Nuovi percorsi della ASL di Latina “per una sanità moderna e di prossimità”

Federsanità

Il superamento delle distanze fisiche, spiega il Dg, Silvia Cavalli, “sarà consentito dalla telemedicina, di particolare valore in quelle aree montane, insulari e interne caratterizzate da rarefazione dei servizi e maggiori difficoltà di accesso agli stessi”. A cui si aggiunge una Rete clinico assistenziale con percorsi per la presa in carico del paziente riorganizzati con attività cliniche coordinate tra professionisti, strutture e servizi.

Garantire equità ed accesso alle cure primarie rafforzando capillarmente i servizi sul territorio a partire dalle categorie fragili. È questo l’obiettivo della Asl di Latina che ha adottato un nuovo Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale per la gestione del paziente con Scompenso Cardiaco.

Tutto questo sarà possibile grazie al rafforzamento di tecnologie digitali e inclusive più moderne ed a una Rete clinico assistenziale con percorsi per la presa in carico del paziente, riorganizzati con attività cliniche coordinate tra professionisti, strutture e servizi. L’obiettivo è quello di dare la stessa opportunità di cura a tutti gli utenti, dalle isole al territorio, potenziando strutture come gli Ospedali di Comunità, rafforzando l’assistenza domiciliare e realizzando un efficace integrazione con tutti i servizi socio sanitari.

Le parole di Silvia Cavalli, Direttore Generale della Asl di Latina

“Il superamento delle distanze fisiche – spiega il Direttore Generale della Asl di Latina, Silvia Cavalli – sarà consentito dalla telemedicina, di particolare valore in quelle aree montane, insulari e interne caratterizzate da rarefazione dei servizi e maggiori difficoltà di accesso agli stessi”. A questo scopo serviranno anche “infrastrutture di accesso ad Internet che hanno caratterizzato fino ad oggi un territorio spesso fortemente diseguale sotto questo aspetto strategico”.
“Con l’attuazione di questi interventi – continua Cavalli – e grazie alle risorse del PNRR, stiamo rafforzando con modelli condivisi l’erogazione delle cure domiciliari che potranno essere eseguite grazie alle nuove tecnologie della telemedicina, realizzando sistemi informativi in grado di rilevare dati clinici in tempo reale ed attivare le Centrali Operative territoriali, previste nei Distretti, con la funzione di coordinare i servizi domiciliari con altri servizi sanitari, assicurando l’interfaccia con gli ospedali e la rete di emergenza urgenza. ”

I nuovi obiettivi con l’apertura dei nuovi ambulatori

L’apertura di nuovi ambulatori potenzierà l’offerta presso l’Ospedale di Fondi, in cui verranno aperti ulteriori ambulatori (alcuni sono già attivati) dedicati allo Scompenso Cardiaco, alle Aritmie, al controllo dei peacemaker ed inoltre un ambulatorio dedicato alla Cardiologia pediatrica. Anche la futura Casa di Comunità di Cori verrà potenziata con ambulatori specialistici di Cardiologia e sistemi di telemedicina valorizzando le potenzialità infermieristiche presenti.

“L’obiettivo che ci siamo proposti e che abbiamo condiviso con i nostri clinici– prosegue Cavalli – è quello di creare dei modelli per anticipare i bisogni sociosanitari e prevenire le patologie, abbandonando il tradizionale modello “curativo” di attesa della patologia e di erogazione di prestazioni sanitarie.

“Il paziente, soprattutto se fragile, deve essere “preso in carico” complessivamente, nelle sue relazioni parentali, familiari e di comunità, facendo in modo da costruire attorno alle sue necessità il miglior percorso assistenziale possibile partendo dall’abitazione di residenza.  Pensiamo – conclude il Direttore Generale -che la persona, soprattutto se fragile deve preferibilmente rimanere a casa propria, circondata da affetti e nel suo ambiente abituale. Per tale motivo abbiamo costruito dei percorsi assistenziali dotati di servizi domiciliari di alto livello, che tengano assieme la dimensione sociale e quella sanitaria, e che rendano l’ospedalizzazione l’ultima risorsa, quando il quadro clinico rende improrogabile il ricovero”.

Le parole di Francesco Versaci, Direttore della UOC UTIC emodinamica e cardiologia dell’Ospedale Santa Maria Goretti di Latina

“In realtà – spiega il professor Francesco Versaci, Direttore della UOC UTIC, emodinamica e cardiologia dell’Ospedale Santa Maria Goretti di Latina – questo modello è in parte già attivo, poiché stiamo seguendo al loro domicilio, oltre mille pazienti portatori di pacemaker e di loop recorder, un piccolo dispositivo, del peso di circa tre grammi, che viene introdotto sottocute ed è in grado di registrare e trasmettere al Centro di riferimento , parametri ed informazioni utili per seguire l’attività elettrica del cuore”.

Oltre a questi utenti, vengono seguiti anche altri pazienti più fragili che sono inseriti in una piattaforma di telemedicina e monitorati dai medici della cardiologia. “Una ulteriore originale innovazione che abbiamo apportato prosegue il Prof. Versaci – è la possibilità di fare esami di secondo livello come ecocardiografie eseguite al domicilio dei pazienti mediante l’ausilio dei nostri da tecnici sanitari Sonographer, che eseguono tali esami a casa del paziente, in collegamento online con il cardiologo che dall’Ospedale può refertare l’esame ed interagire con il paziente. Stiamo creando, in accordo con la Direzione strategica della nostra ASL, prosegue il Prof. Versaci – un ‘ospedale virtuale’ che si arricchirà di tutte le specializzazioni, ad es. di internisti, diabetologi, pneumologi e di altri operatori sanitari come infermieri, tecnici che potranno seguire a distanza i pazienti più fragili. Tutto questo – conclude Versaci – eviterà, specie per gli anziani, l’ospedalizzazione e i disagi che comporta il distanziamento dal nucleo familiare”.