Forum Risk Management. Federsanità: “Per far ripartire il Ssn occorre valorizzare personale”

Federsanità

Al Forum Risk Management di Arezzo, un documento congiunto a firma di vari stakeholders nazionali riflette e delinea contesto e strategie per la valorizzazione del personale del servizio sanitario nazionale alla luce dell’esperienza post pandemica.

Valorizzazione del personale del Servizio sanitario nazionale nell’ottica di una nuova governance. Sono queste le conclusioni di un Documento a firma congiunta di vari stakeholders nazionali, sottoscritto nel corso del Forum Risk Management di Arezzo durante l’evento organizzato da Federsanità “Valorizzazione risorse umane nuove politiche per il personale del Ssn”.
 
Tre i punti chiave: intervenire sul contesto in cui opera il management, contrastando le spinte verso un “management difensivo”, rafforzando i meccanismi di incentivazione e investendo su formazione e selezione; affrontare la questione professionale: è opportuno intervenire sul terreno dello skill mix change, rendendo possibile il pieno sfruttamento delle potenzialità delle professioni sanitarie, stimolando il loro riconoscimento e apprezzamento, sostenendone capacità e qualificazione; favorire la diffusione di logiche di gruppo regionale nella gestione del personale e al contempo rafforzare il ruolo e le capacità delle aziende sanitarie.
           
La crisi pandemica, un contesto cioè del tutto eccezionale, ha messo in evidenza con forza il potenziale del SSN ma anche le sue criticità e debolezze. Il personale (operatori, professionisti, manager) che è il fattore produttivo più importante per il SSN, e le sue Aziende, in condizioni di allentamento dei vincoli e di riscoperta della missione, hanno dimostrato tutte le loro potenzialità e reso pienamente evidenti le energie che possono essere messe a disposizione del sistema pubblico di tutela della salute. Il sistema ha rivelato una capacità di reazione in molti casi sorprendentemente positiva mentre in altri casi ha manifestato rilevanti criticità.
Bisogna sottolineare come la natura pubblica e professionale delle Aziende del SSN non abbia aiutato a considerare le persone come risorse il cui contributo possa e debba essere stimolato e orientato. Da questo punto di vista, non solo è stata prestata poca attenzione a come intervenire, attivamente e intenzionalmente, su alcune condizioni generali che influiscono sui contributi che gli individui possono apportare al funzionamento aziendale, ma la stessa funzione di gestione del personale è, tra le aree gestionali, quella che ha segnato il più evidente ritardo nei processi di aziendalizzazione. La immissione senza precedenti di risorse che rappresentano un potenziale di cambiamento e innovazione mai sperimentato e difficilmente replicabile rischia – senza mettere in atto interventi mirati e quindi in una situazione di inerzia organizzativa – di rappresentare una “replica del passato” e non un “sentiero verso il futuro”.

In altre parole è questo il momento di spingere l’acceleratore sui cambiamenti così necessari ed essenziali. D’altra parte tutte le Aziende sono fatte di persone e i loro risultati non sono altro che il frutto delle decisioni, delle azioni e degli sforzi di esseri umani. Da questo punto di vista governare e gestire Aziende e sistemi significa orientare il comportamento di individui e metterli in grado di offrire il miglior contributo possibile al perseguimento della missione. Ciò è tanto più vero nell’ambito della sanità in quanto si tratta di un settore ad alta intensità di lavoro (labour intensive), ma soprattutto a elevata qualificazione professionale (brain intensive).