Forum Risk Management. Aziende e professioni sanitarie protagoniste del cambiamento

Federsanità

Non ha ancora tagliato il traguardo il Dm 71, ma la riforma dell’assistenza territoriale ispirata dal nuovo Patto per la Salute e aggiornata con le indicazioni e i progetti del Pnrr, assume già un ruolo strategico nella ripartenza del Sistema sanitario.

La riforma del territorio è la sfida da vincere e il Dm71 la stella polare, ma il cambiamento passa anche attraverso le Direzioni strategiche delle aziende protagoniste di una stagione di resilienza e le risorse umane con gli infermieri.
Nella giornata di apertura del Forum Risk Management, Tiziana Frittelli Presidente Federsanità, ha messo l’accento sul ruolo delle aziende sanitarie e delle professioni della sanità nella stagione della ripartenza e alla luce dei nuovo percorsi individuati dal Dm71 che verrà.

“Dobbiamo promuovere una grande stagione di riforme connesse agli obiettivi generali del Pnrr, per favorirne la concreta attuazione – ha sottolineato Tiziana Frittelli presidente nazionale di Federsanità – il punto di partenza è la grande resilienza dimostrata dalle Direzioni strategiche delle aziende sanitarie che, nel corso di questo ultimo anno e mezzo hanno dimostrato grande tenuta e capacità di ridisegnare percorsi e adeguare le prestazioni. Per questa ragione Federsanità sta accendendo i riflettori sui principali temi intorno a cui far costruire azioni, proposte, progetti: maggiore efficienza del sistema informativo nazionale e accesso alle banche dati, superamento degli steccati culturali non solo tra professionisti, ma anche tra territorio e enti locali per costruire una sola grande rete dei servizi che risponda ai bisogni di salute. Ma non basterà sostituire le vecchie tecnologie con le nuove se non saremo in grado di creare delle progettualità in grado di sfruttarle”. E Federsanità negli ultimi mesi ha presentato una serie di proposte individuando alcune criticità. Tra le molte: l’attuazione dell’integrazione sociosanitaria con piena realizzazione della L.328/2000; la definizione dei livelli essenziali delle prestazioni in ambito socio-assistenziale trovando le necessarie complementarietà rispetto ai Lea, garantendo il finanziamento dei Lep attraverso il Fondo nazionale politiche sociali; una maggiore attenzione ai territori meno popolosi, con particolare attenzione alle “aree interne”, che già soffrono di carenze di Mmg e Pls. E per realizzarle una delle armi è ricorrere al volontariato e servizio civile per avvicinare i servizi – sanitari, sociali e di pubblica utilità – ai cittadini delle aree più deboli, sia attraverso la presenza di presidi fissi sia di strutture mobili (cfr. Botteghe della Salute sperimentate in Regione Toscana).

Ci sono le risorse e anche le idee, quindi questa volta non si può fallire. Per la prima volta il ministero della Salute ha infatti le risorse da destinare agli obiettivi individuati dal Pnrr, la possibilità di indirizzarle definendo le coordinate da seguire. Risorse che si muovono dentro un framework di riferimento vincolante per le Regioni. Ma avere risorse senza definire cosa è un casa di comunità, un ospedale di comunità, una contrale operativa territoriale rischia di continuare a generare disomogeneità. Ecco perché il Dm71 in questo scenario assume un ruolo strategico. Anzi, si può affermare che il Dm 71 è l’anima del Pnrr.
 
È quanto emerso in estrema sintesi dal confronto “Dm 71 Modelli e standard per lo sviluppo dell’assistenza nel territorio” al Forum Risk Managent di Arezzo che ha visto come protagonisti Domenico Mantoan Direttore generale di Agenas e Stefano Lorusso Direttore generale Missione per Applicazione Pnrr del Ministero della Salute

Il Dm 71 è “Un documento che c’è e non c’è”, ha detto Mantoan presentando in punti di forza del futuro documento. Non è ancora stato varato, ma i suoi contenuti sono già stati definiti. “È il frutto del lavoro realizzato anche con le regioni e con l’interlocuzione di molti soggetti istituzionali. Un documento fondamentate per la realizzazione dl Pnrr che darà anima alle strutture costruite con il Pnrr Missione 6. Edifici dietro i quali c’è un modello organizzativo” ha detto Mantoan ricordando come il nostro sistema nonostante le carenze stia dimostrando di essere uno dei migliori al mondo. Sono tanti i punti di forza del Dm 71 illustrati da Mantoan e che partono già sotto i migliori auspici: “Mai prima di ora un Decreto che ancora non esiste ha già trovato la copertura finanziaria per il personale. Un colpo di genio del ministro Speranza”.

Il Dg di Agenas ha puntato i riflettori sulle Case della comunità, 1.350 quelle che verranno realizzate con i fondi Pnrr. Un luogo fisico dove lavoreranno una serie di professionisti Mmg e Pls, medici specialisti, infermieri di famiglia e di comunità che prenderanno in carico i 40-50mila abitanti di riferimento, aperta 7 giorni su 7 e h 24 con varie modalità Mmg, Pls, infermieri di famiglia. Strumentazioni polispecialistiche di base e con infrastrutture informatiche.
E ancora, ci saranno servizi obbligatari, dalla specialistica ambulatoriale per le patologie croniche, alle prestazioni infermieristiche. Ci sarà presenza dei medici di medicina generale 7 giorni sui 7 h24. Per gli infermieri l’obbligatorietà sarà più contingentata, perché come ha sottolineato Mantoan ‘C’è ancora scarsità di questi professionisti. Avranno quindi una presenza h 12 per effettuare il triage”.

Punti cardine saranno poi le Centrali operative territoriali e l’Adi che avrà un punto centrale, con un nuovo modello organizzativo 7 giorno su 7 e h24
“Un altro tema importante – ha aggiunto – è la telemedicina, per la quale è previsto 1 miliardo da spendere nei prossimi anni. Dobbiamo costruire un modello che permetta il telemonitoraggio della cronicità e che aiuti il mmg e lo specialista ad avere informazioni continue sul paziente. Perché questo avvenga in maniera continuativa dobbiamo creare una piattaforma nazionale di telemedicina con indicatori chiari che da una parte permetta di recuperare tutto il buono che è stato fatto nelle Regioni in questi anni e per mettere in comune quello di positivo che sarà fatto in futuro. Vorremo che tutti questi dati diventassero un valore anche per i mmg in modo che possano fare una predizione sulla loro comunità e sui loro pazienti”.
“La sfida che abbiamo di fronte è straordinaria: oltre alle idee abbiamo anche le risorse. Questa volta non dobbiamo fallire”, ha concluso Mantoan.