“Educare alla Salute”: conclusa la prima fase del progetto dedicato alla prevenzione nelle scuole siciliane. Al via la seconda parte negli istituti penitenziari siciliani

Federsanità

Si è conclusa con grande partecipazione la prima fase del progetto “Educare alla Salute: Incontri sulla Prevenzione delle Malattie Infettive”, un’iniziativa patrocinata da Federsanità ANCI Sicilia, AO ARNAS Garibaldi di Catania e dal DASOE (Dipartimento Attività Sanitarie e Osservatorio Epidemiologico dell’Assessorato della Salute della Regione Siciliana), con il supporto di Gilead Sciences.

Il progetto, che ha coinvolto quattro istituti scolastici siciliani, si è svolto tra maggio e l’inizio di giugno e ha visto la partecipazione di oltre 2.500 studenti. L’obiettivo principale è stato quello di promuovere la cultura della prevenzione attraverso incontri formativi dedicati alla sensibilizzazione sulle malattie infettive.

Durante le tavole rotonde – condotte da infettivologi, epidemiologi, dirigenti sanitari e scolastici, nonché referenti del Dipartimento Prevenzione della Regione – i ragazzi hanno avuto modo di interagire attivamente con i relatori, ponendo domande e contribuendo a un dialogo dinamico e partecipato. Il format ha privilegiato l’interazione e l’ascolto, dimostrando quanto sia strategico coinvolgere le giovani generazioni nella promozione della salute pubblica.

La seconda fase del progetto prenderà il via il 9 giugno 2025, e sarà rivolta a un’altra fascia fragile della popolazione: i detenuti. Gli incontri si svolgeranno all’interno di quattro istituti penitenziari siciliani, dove si parlerà di prevenzione e promozione della salute anche in ottica di reinserimento sociale e tutela della dignità personale.

Anche nelle Case Circondariali, i temi trattati saranno:

  • HIV/AIDS, epatiti e malattie infettive
  • Medicina preventiva: prevenzione e comportamenti a rischio
  • Strumenti di comunicazione per la tutela della salute
  • Sensibilizzazione alla prevenzione come forma di cura e responsabilità
  • Educazione alla salute come diritto e strumento di reinserimento

Il progetto si conferma così un esempio virtuoso di sanità pubblica integrata e inclusiva, capace di intervenire in contesti eterogenei – scolastici e penitenziari – per promuovere la cultura della prevenzione e ridurre le disuguaglianze sanitarie.